Don Vincenzo Gatti

“La prima notte che passai a San Pietro, ero ancora giovane, appena entrato nel Beato Angelico; qui c’erano le suore, sai allora questa era la loro casa, non c’era ancora Scola. E io dormii in San Benedetto, sopra i covoni di fieno, sotto il cielo stellato, sai allora non c’era ancora il tetto e lì, proprio in quella notte, dove dormii poco e pensai tanto, mi innamorai di San Pietro.
Ma anche lui si innamorò di me… Tante volte la sera, da solo, alla luce della lampada ad olio, o qui alla “televisione” (il panorama del porticato) pensavo e ripensavo a come portare i sacchi di materiale, a dove trovare i soldi per qualche opera, e me ne andavo a dormire avvolto nelle mie preoccupazioni e dicendo:
«Eh San Pietro, San Pietro, mi sa che questa volta non ce la facciamo…». Ed ecco che la mattina bussava alla porta di San Pietro qualcuno che voleva poter far qualcosa per questa chiesa, in memoria magari di un suo caro defunto, ma lui non sapeva come fare, sa io ho solo ponteggi, sa io produco cioccolato, io guido elicotteri… Eh già la provvidenza era sempre lì, pronta ad aiutarmi.
San Pietro non mi ha mai lasciato solo, mi ha sempre aiutato ad andare avanti.”

Eh sì, caro don Vincenzo, San Pietro non ti ha mai lasciato, ma anche tu non lo hai mai lasciato e grazie al profondo e sincero amore che nutri per questo monumento, ora brilla sempre di più della sua immensa bellezza e ricchezza.
Grazie don Vincenzo per la dedizione incondizionata con cui hai per oltre cinquant’anni curato San Pietro.
Grazie don Vincenzo per l’immensa passione con cui hai fatto nascere, crescere e diventar grande la nostra associazione.
Grazie don Vincenzo per averci insegnato che solo con l’amore disinteressato si raggiungono i più prestigiosi risultati.
Grazie don Vincenzo per averci insegnato che è solo nei piccoli gesti nati dal cuore che sta il vero amore.

Grazie don Vincenzo